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I saggi di Cesare Cantù raccolti nel presente volume sono tratti dalla sua opera monumentale "Gli eretici d'Italia", edita in tre volumi a Torino tra il 1865 e il 1866, della quale costituiscono due tra i più significativi capitoli. In essi Cantù, storico, letterato, scrittore e politico brianzolo di area cattolica e vicino alle tesi e alle idee di Vincenzo Gioberti, ci offre una meticolosa e documentatissima analisi storica del fenomeno delle cosiddette "eresie" a Venezia e nel Veneto dal XIII al XVII secolo e della risposta che vi diede la Chiesa attraverso la macchina della famigerata Inquisizione. Nonostante le sue posizioni indubbiamente conservatrici e neoguelfe, Cesare Cantù si dimostra uno storico obiettivo e un abile ricercatore, non esitando a mettere in luce gli eccessi e i crimini della Chiesa e indagando al contempo la natura e il carattere dei movimenti ereticali e dei loro principali protagonisti, presentandoci un interessantissimo spaccato della storia veneta, non solo da punto di vista religioso, ma anche e soprattutto da quello sociale, culturale ed umano.